Sono nata a Genova il 22 luglio 1971 da mamma italo-anglo-equadoregna e papá navigatore.
Fino all’età di 17 anni vivo a Ciavari e frequento il liceo scentifico Marconi che concluderò poi a Pieve di Cadore (BL) nel 1988. Nell’arco di questi 18 anni già compio molti viaggi, passione (quasi malattia) che coltivo sino ad oggi.
A Belluno frequento un corso per interpreti presso la scuola Marco Polo con in mente sempre la stessa fissazione… viaggiare!
Ma è finalmente all’età di 29 anni, a Belo Horizonte (Brasile, dove ho vissuto parecchi anni) che scopro però la mia vera passione… la pittura. In poco tempo divento iperrealista e quando nel 2001 mi trasferisco a Rio vinco svariati concorsi.
Nel 2002 faccio la mia prima esposizione nella città che mi ha ospitata per tanti anni (Chiavari) insieme al mio maestro brasiliano Alfredo Vieira… ed è un successo!
Io amo la pittura perché con essa ho trovato il mio equilibrio ed attraverso la quale cerco di trasmettere sensazioni di piacere, gioia e tranquillità perché solo grazie ad un atteggiamento positivo tutto può apparire nella sua bellezza.
Il motore primo che mi spinge a dipingere è il “DESIDERIO del PIACERE”: ampie volute di fumo di una sigaretta piuttosto che di un sigaro, l’intenso rosso dei frutti di bosco o di una ciliegia, o ancora il piacere per il profumo di un buon bicchiere di vino o per l’aroma di una tazza di tea …. ed è nei miei lunghi viaggi in terre lontane che assorbo l’aspetto ludico di nuove culture e lo riverso nei miei quadri mantenendo il rigore e la meticolosità della tecnica iperrealista.
Le mie opere, attraverso un mix di tecnica ed una generosa dose d’amore per il colore, tentano di inchiodare l’occhio di chi guarda e lo spingono alla ricerca smaniosa della perfezione e del particolare.
La luce e la pittura a olio imbevono i miei soggetti proiettandoli e cristallizzandoli in una dimensione sospesa, senza tempo.
I miei temi ricorrenti sono i “Ritratti”, i “Drinks”, gli “Splash”e la “Frutta” che mi permettono di studiare le espressioni e gli stati d’animo umani, gli zampilli d’acqua e i riflessi delle bevande su una superficie vitrea, le tinte accese e le texture (rugose, lisce o vellutate) di frutta e ortaggi.
L’associazione di queste cromie a fondi uniformi – bianchi o neri – mi consentono di cercare qualcosa che la fotografia non mi può dare mettendo lo spettatore di fronte a qualcosa su cui riflettere esternando emozioni che non si possono spiegare.
La mia opera viene in genere avvicinata al Fotorealismo Americano ed io stessa riconosco l’importanza che per la mia pittura hanno avuto sia questo genere, ma anche i maestri europei dal Tiziano (che visse proprio nella zona dove io risiedo) al Caravaggio, da Giotto a Vermeer, tanto è che i miei quadri si apprezzano in particolare per la luce e l’uso dei colori.
Nel mio “modus operandi” procedo sempre partendo da una fotografia di cui mantengo lo sfocato o difetti di ripresa come la distorsione prospettica che poi trasferisco sulla tela.
Sono sempre (così come nella vita) alla ricerca di soggetti ed esperienze nuove cercando attraverso la mia solitudine artistica di donare all’osservatore una pacata serenità interiore contrapponendola però a grande vitalità e allegria